
di Pino Moroni
Come ha detto il regista Paolo Genovese (Perfetti sconosciuti 2016) nella conferenza stampa di presentazione del film FolleMente, l’idea centrale del soggetto originario, sulle molteplici personalità che può contenere una mente umana, nasce da uno spot televisivo, commissionato nel 1999 dalla RAI per gli abbonati. Lo slogan recitava: “Dove c’è un abbonato Rai ce ne sono tanti”, per intendere che ogni persona è complessa, costituita appunto da molteplici identità.

Da quella idea, dopo una prima versione preparata con Luca Miniero e poi accantonata, Genovese è riuscito solo due anni fa a realizzare una sceneggiatura (aiutato da Paolo Costella, Isabella Aguilar, Lucia Calamaro e Flaminia Gressi) che, da situazione surreale quale era (rendere personaggi i pensieri), è diventata una rom com (commedia romantica) molto brillante e piena di interpreti.
La storia è quella di un primo appuntamento tra un uomo di nome Piero (Edoardo Leo) ed una donna di nome Lara (Pilar Fogliati) in cui si svelano le dinamiche messe in atto dai due protagonisti per avvicinarsi, capirsi, magari fare l’amore e mettersi insieme, in continue confessioni vocali e mentali, con la presenza esterna ed i suggerimenti telepatici di altri otto protagonisti (quattro uomini e quattro donne) di vari caratteri e personalità contrapposte.

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