di Letizia Piredda
Faccio mio l’invito di Andrea Chimento: se riuscirete a non seguire le regole cinematografiche a cui siamo abituati sarà davvero una delle visioni più intense di tutta la stagione. Siamo disposti a perderci in un viaggio senza meta, senza tempo, a partire da quella ruota panoramica che si sdoppia in due percorsi che finiscono per girare a vuoto nel tentativo impossibile di un incontro? Perché il film di Gomes ci chiede questo: di seguire un racconto che non termina, di seguire chi fugge e chi insegue senza mai approdare a un evento conclusivo.
O addirittura approdando a un evento che cancella quello precedente o forse tutta la storia, come quando l’eroina muore per rialzarsi poco dopo come sappiamo succedere sia al cinema che a teatro. Il film di Gomes richiama con forza il cinema di El Pampero Cine una casa di produzione indipendente e le sue forme labirintiche di narrazione che fanno germogliare storie dentro storie attraversando i generi più disparati.
Provate a vederlo, vale la pena!