Esistono mondi paralleli? Mondi che somigliano al nostro dove però tutto è più bello, e dove vorresti vivere per sempre? Coraline si è appena trasferita in una grande casa isolata con i genitori, che la trascurano per dedicarsi al lavoro. Un giorno la ragazzina trova una piccola porta che sembra murata, ma che di notte si apre magicamente per condurla in una casa molto simile alla sua, dove un’«Altra Madre» e un «Altro Padre» la accolgono con affetto. Hanno le sembianze dei suoi veri genitori, ma al posto degli occhi hanno dei bottoni. Coraline ritorna spesso in questo universo, dove l’altra mamma cucina per lei e la sua stanza è colorata e piena di giocattoli. Finché un giorno l’Altra Madre le propone di restare per sempre con loro, a patto di cucirsi anche lei dei bottoni invece degli occhi. Coraline comprende allora che qualcosa non va, e scopre che la sua mamma «alternativa» è una creatura malefica che si nutre dell’anima dei bambini come lei.
A quindici anni dalla sua uscita, in occasione di Halloween, torna nelle sale cinematografiche (dal 31 ottobre al 3 novembre) Coraline e la porta magica, il primo lungometraggio in stop motion dello studio americano di animazione Laika. Tratto dall’omonimo racconto di Neil Gaiman (illustrato da Dave Mc Kean) e diretto da Henry Selick (già regista di Nightmare before Christmas), Coraline fu girato all’epoca in stereoscopia – cioè con una doppia fotocamera digitale che permetteva di vederlo in 3D – e ora viene riproposto nelle sale italiane in una versione rimasterizzata.
Il fascino della pellicola, oggi come allora, è il risultato della combinazione di una serie di elementi. Dei personaggi anticonvenzionali, dalla giovane protagonista Coraline alle vicine del piano di sotto, le due attrici in pensione Miss Pink e Miss Forcible; dal piccolo Wyborn Wybie con la sua moto al signor Bobinsky, che sta addestrando dei topolini per uno spettacolo circense. C’è poi l’atmosfera gotica e inquietante dello sfondo, mescolata a momenti di ironia e umorismo. Coraline, oltre a essere un racconto di formazione, è anche un film che può dare origine a diverse interpretazioni. Basti pensare che in rete circolano video che, con grande precisione e attenzione ai dettagli, espongono le più diverse teorie sulla pellicola. La più diffusa è che Coraline in realtà non sia mai uscita dal mondo «Altro», ma che viva ancora in quell’universo, sebbene adattato ai suoi desideri. C’è anche chi teorizza che lei e la Megera, l’Altra Madre, siano la stessa persona.
Per chi andrà a vedere il film al cinema, non abbiate fretta di uscire dalla sala perché al termine dei titoli di coda, in un imperdibile Dietro le quinte, alcuni storici collaboratori, ma anche nuovi membri della Laika, costruiscono nuovamente l’iconico pupazzo di Coraline con il suo impermeabile giallo: applicando le tecnologie più moderne, attingendo però anche all’archivio storico dello studio.