di Mattia Migliarino
Gino Bartali, nato il 18 luglio 1914 a Ponte a Ema, vicino a Firenze, non è stato solo un campione di ciclismo, ma anche un eroe al di fuori delle competizioni. In sella alla sua bicicletta, Bartali conquistò non solo il Tour de France nel 1938 e nel 1948 e il Giro d’Italia per ben tre volte (1936, 1937, 1946), ma anche il cuore degli italiani e del mondo intero. Tuttavia, il suo coraggio più grande si manifestò durante la Seconda Guerra Mondiale, quando, rischiando la propria vita, trasportava documenti falsi nascosti nella sua bicicletta, salvando così numerosi ebrei dalle persecuzioni naziste.
Questo atto di eroismo è al centro del film La Bicicletta di Bartali, sviluppato da Israel Cesare Moscati (scomparso nel 2019 e a cui il film è dedicato) insieme a Marco Beretta. Tuttavia, il film va oltre la semplice narrazione storica italiana. Grazie a una collaborazione internazionale tra team europei e asiatici, è nata una storia di avventura che trascende il tempo: la “Bartala”, la bicicletta simbolo di resistenza contro la barbarie nazifascista, diventa protagonista 60 anni dopo a Gerusalemme.
Qui, un giovane ciclista israeliano ebreo, David, stringe un’amicizia improbabile con Ibrahim, un ragazzo musulmano della squadra avversaria. Uniti dalla passione per il ciclismo, i due ragazzi sognano di vincere un campionato, infrangendo alcune regole, ma portando alla fine armonia e tolleranza tra le loro comunità.Il film esplora due linee temporali: le missioni di Bartali nella Firenze della Seconda Guerra Mondiale e la moderna storia di David e Ibrahim, due adolescenti che lottano contro i pregiudizi antichi, animati dalla passione per il ciclismo e dai valori di solidarietà e amicizia. In un momento in cui il conflitto israelo-palestinese è più teso che mai, in seguito agli eventi del 7 ottobre 2023, questo film, destinato a un pubblico dai 7 anni in su, potrebbe rappresentare una preziosa occasione per una riflessione educativa su rispetto reciproco e sacrificio. Come ha sottolineato il regista, la storia dei due giovani protagonisti è “un invito a superare le divisioni e ad abbracciare la natura universale dell’amicizia.”
Questo lungometraggio animato in 2D, della durata di 80 minuti, si rivolge a un pubblico familiare e affronta temi di grande attualità, come la tolleranza, il lavoro di squadra e la diversità. Il film, che prende spunto dai coraggiosi atti di Bartali durante l’Olocausto, racconta come, 60 anni dopo, la sua bicicletta diventi simbolo di vittoria e di pace per David, un ragazzo ebreo che, insieme al suo amico arabo Ibrahim, sfida le convenzioni e fa trionfare la tolleranza tra le loro comunità.
Distribuito in Italia da RAI e a livello globale da Toonz e dalla romana TVCO, La Bicicletta di Bartali è un progetto che promette di toccare il cuore di spettatori in tutto il mondo. “Questa è una storia che risuonerà in ogni angolo del globo,” ha dichiarato P. Jayakumar, CEO di Toonz Media Group. “È proprio il tipo di narrazione che Toonz vuole portare alla giovane generazione. Siamo estremamente orgogliosi di collaborare con i nostri straordinari partner Lynx, Rai Ragazzi, TVCO e Telegael per questa coproduzione internazionale.