Il Palmero Cine: una casa di produzione rivoluzionaria

a cura di Letizia Piredda

Argentina 2002: nasce un collettivo composto da registi, sceneggiatori, attrici e attori:
Mariano Llianás, Alejo Moguillansky, Agustin Mendilaharzu e Rita Citarella.
Rifiutano il sistema di finanziamento e le regole dell’industria e creano un controsistema indipendente sia sotto il profilo estetico, sia rispetto all’etica produttiva e industriale.  I quattro membri del collettivo collaborano e lavorano l’uno sui film dell’altro come produttori, montatori, scrittori, attori e direttori della fotografia, condividendo crediti in oltre 20 film diversi negli ultimi 20 anni. 

Il Pampero Cine


La compagnia è nota per l’utilizzo delle risorse a sua disposizione: attori di un gruppo teatrale in cui è coinvolto Alejo Moguillansky; fotocamere Canon di livello professionale di proprietà dello studio stesso; costumi e oggetti di scena presi in prestito dagli amici. Sebbene i film abbiano un budget decisamente basso, non sacrificano mai le possibilità del cinema di finzione. Ogni film si presenta come un puzzle in attesa di essere risolto, annidando storie dentro storie in una moltitudine di generi e stili. Si appoggiano all’avventura e al mistero con un tocco letterario, come se il franchise di Indiana Jones fosse stato riscritto da Borges o Bolaño. 
Il più affermato è Mariano Llianàs che con Historias Extraordinarias, 2008 e La flor, 2018 ha ridisegnato la mappatura del racconto, utilizzando la digressione, la storia all’interno di un’altra storia e una dimensione fluviale delle sue creature. Spazia da un genere all’altro puntando sul piacere assoluto della narrazione e sperimentando tutte le possibilità innovative.

In alto Historia Extraordinarias e in basso La Flor


E’ stato anche il film che ha portato Laura Citarella a diventare produttrice. Come Piñeiro, Laura Citarella è stata una studentessa di Llinás alla scuola di cinema di Buenos Aires; allora insegnava in un corso di produzione e aveva appena finito Balnearios, il suo lungometraggio d’esordio, in parte mockumentary e in parte saggio surrealista. “La chiave della nostra produzione è duplice”, afferma Citarella. “Da un lato, si parte dalla convinzione fondamentale che non esiste un modo ‘standard’ di fare un film. I film non sono strutture statiche e ripetibili, e il nostro compito è credere molto nella possibilità che ogni film reinventi non solo il suo universo narrativo e le sue logiche interne, ma anche il proprio modo di essere prodotto, di essere pensato e, in ultima analisi, di essere fatto.” La seconda parte dell’equazione è la struttura orizzontale del collettivo: “Nessuno fa un film al Pampero senza che gli altri lo vedano e senza che gli altri possano dire la loro opinione, quindi si configura come una forma di lavoro, di costante scambio.”  L’opera più importante di Laura Citarella è Trenque Lauquen,2022.

Raccontato nel corso di 12 capitoli e proiettato in due parti, Trenque Lauquen  si sviluppa come una grande mappa, facendo germogliare storie dentro storie in un labirinto di generi, personaggi e vividi flashback. 
Il pampero è il classico vento argentino che coglie all’improvviso anche il più esperto dei vaqueiros. Viene denominato con termini antropomorfici: maschio, arrogante, indomabile ed educato. Riportando queste caratteristiche al Pampero cine: sicuramente una realtà non maschia, chissà se arrogante, senz’altro indomabile ed educata al cinema, al suo senso, allo sviluppo di un pensiero che faccia ricorso all’immagine. Ma sicuramente la caratteristica indomabile di questo vento aspro e secco sembra costituire la metafora perfetta del Pampero Cine per la sua incessante etica del lavoro.”. In un momento in cui il panorama del cinema indipendente attraversa una fase particolarmente critica, potremmo prendere una o due note da questi cineasti insistenti e dispettosi che realizzano film da due decenni, ampliando gli orizzonti dell’immaginazione cinematografica con le loro forme labirintiche di narrazione e la loro produzione prolifica.

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Letizia Piredda ha studiato e vive a Roma, dove si è laureata in Filosofia. Da diversi anni frequenta corsi monografici di analisi di film e corsi di critica cinematografica. In parallelo ha iniziato a scrivere di cinema su Blog amatoriali.
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