a cura di Tano Pirrone
… della mia vita che era completamente diversa da quella descritta. [1]Due sole eccezioni, Jan Harlan e sua figlia Vivian. Quest’ultima aveva letto dei brani dal diario di suo padre. A me allora è venuto in mente il giorno in cui sul set di Full Metal Jacket gli raccontai una barzelletta. “Senti Stanley , se ti piace questa tu muori e…” “Non è mica divertente” rispose. Aspetta che te la racconti . Anche Steven Spielberg muore “. “Anche Steven muore? Questo si che è divertente. Appena muore, Steven va in Paradiso e viene accolto dall’Arcangelo Gabriele che gli dice: “Dio ha apprezzato molto i tuoi film e vuole essere certo che ti troverai bene qui da noi. Quindi di qualsiasi cosa tu hai bisogno, chiedi pure. Steven ci pensa un po’ e chiede: ‘Mi piacerebbe tanto poter incontrare Stanley Kubrick, so che è venuto prima di me. Pensi di poterlo fare?”. L’ Arcangelo Gabriele lo guarda sconcertato: “Ma Steven, con tutte le cose che potevi chiedermi, perché proprio questa? Lo sai che Stanley odia i meeting. Steven però non si rassegna: ‘Ma tu mi avevi detto che per qualsiasi cosa… “Mi dispiace, questo proprio non è possibile”. Dopodiché l’Arcangelo Gabriele lo accompagna in giro per il Paradiso e ad un certo punto ecco che Steven vede apparire un tizio con la barba che se ne va in giro in bicicletta e con la divisa militare. Eccitato. dice a Gabriele: “Ma guarda? Quello è lui, è Stanley Kubrick! Possiamo salutarlo”. Gabriele prende da parte Steven e gli dice: ‘Quello non è Stanley Kubrick: è Dio e crede di essere Stanley Kubrick…”. A Stanley questa barzelletta piaceva moltissimo”. [2]
[1] Il racconto è di Peter Bogdanovich.
[2] Peter Bogdanovich. What They Say about Stanley Kubrick, The New York Times Magazine, 4 giugno 1999