Riportiamo qui di seguito l’articolo di Longtake pubblicato mercoledì 16 agosto 2023
la Redazione
Ci siamo, l’edizione numero 80 della Mostra del Cinema di Venezia (30 agosto – 9 settembre) sta per iniziare. Per la giuria, presieduta da Damien Chazelle, sarà un’impresa decisamente ardua scegliere il film a cui assegnare il prestigioso Leone d’oro.
Ecco i nostri 10 titoli più attesi che fanno parte della selezione ufficiale:
10) COUP DE CHANCE
Leone d’oro alla carriera nel 1995, Woody Allen, classe 1935, torna a brillare sotto ai riflettori del cinema che conta sette anni dopo aver aperto il Festival di Cannes con il delizioso Café Society (2016). Da allora, il grandissimo autore newyorkese ha alternato zampate di raffinata verve artistica (La ruota delle meraviglie, Un giorno di pioggia a New York) a momenti di brusco appannamento (lo sconfortante Rifkin’s Festival), specchio di un momento estremamente delicato dal punto di vista della sua immagine pubblica. Allen arriva all’amatissima Mostra del Cinema di Venezia, fuori concorso, con il suo primo film in lingua francese, mischiando commedia, dramma e thriller sentimentale, probabilmente sulla scia delle suggestioni ricamante nello splendido Match Point (2005), punto fermo della tarda filmografia del regista. Interamente ambientato a Parigi, il film uscirà nelle sale italiane il 6 dicembre.
9) POOR THINGS
Autore di punta della nuova wave del cinema greco, Yorgos Lanthimos è uno dei registi più coccolati dai grandi festival internazionali. Maestro di provocazione e tematiche estreme messe in scena con raggelante geometria visiva, il regista, sceneggiatore e produttore ateniese ha intrapreso con gli anni un percorso di “internazionalizzazione” del suo cinema, senza tradire la sua forte identità cinematografica. Adattamento cinematografico del romanzo Vita e misteri della prima donna medico d’Inghilterra (1992) di Alasdair Gray, quest’ultimo film è stato annunciato come una sorta di Frankenstein al femminile visionario e barocco. Con Emma Stone, Mark Ruffalo e Willem Dafoe. Premio Osella per la migliore sceneggiatura con Alps nel 2011, Gran premio della giuria e Coppa Volpi (a Olivia Colman) con La favorita nel 2018, Lanthimos torna in concorso al Lido per la terza volta e mette la testa avanti per un posto di rilievo nel palmarès.
8) LA BÊTE
Atteso protagonista all’interno del concorso è anche il cinema intellettuale e di spiccata aderenza alle istanze della contemporaneità di Bertrand Bonello (Le Pornographe, Saint Laurent, Nocturama). Melodramma fantascientifico dalla struttura complessa, ambientato in tre epoche diverse (1910, 2014 e 2044), il film è stato presentato come un suggestivo viaggio nel tempo che si concentra sulla centralità delle emozioni. Con Léa Seydoux. Hype stellare.
7) AGGRO DR1FT
Definito da Alberto Barbera, Direttore artistico della Mostra, “Un’opera d’arte che potrebbe figurare in un padiglione della Biennale d’Arte”, il film segna il ritorno a Venezia di Harmony Korine (questa volta fuori concorso), undici anni dopo aver incantato con Spring Breakers (2012), opera fondamentale per capire le potenzialità del linguaggio cinematografico contemporaneo. La prima e unica immagine promozionale diffusa sembra confermare il carattere allucinato e sperimentale di un film che ha tutto per essere un’esperienza di visione oltre ogni immaginazione. Con Travis Scott e Jordi Mollà.
6) THE PALACE
A quattro anni da L’ufficiale e la spia, Gran premio della giuria a Venezia 2019, il maestro Roman Polanski torna con un film che sembra raccogliere alla perfezione tutte le ossessioni del suo cinema. È il 31 Dicembre 1999 e al lussuoso The Palace Hotel di Gstaad, tra le alpi svizzere, fervono i preparativi per il Capodanno più atteso di sempre: ospiti milionari da tutto il mondo si preparano a entrare nel Nuovo Millennio, tra vezzi, vizi e stravaganze. Una commedia assurda, nera e provocatoria, come suggerito dalla sinossi ufficiale, con un cast corale che comprende anche Fanny Ardant, John Cleese, Luca Barbareschi, e Mickey Rourke. Sceneggiatura di Jerzy Skolimowski, Ewa Piaskowska e dello stesso Polanski. Presentato fuori concorso. Al cinema dal 28 settembre.
5) PRISCILLA
Le meravigliose immagini del trailer lasciano trasparire tutta la grazia e la soffusa poesia del cinema rarefatto di Sofia Coppola, autrice di rara sensibilità capace di raccontare con grande talento storie di solitudine e incomunicabilità, mettendo al centro i sentimenti. Adattamento cinematografico delle memorie Elvis and Me (1985) scritte da Priscilla Presley con Sandra Harmon, il film si presenta come un biopic che intreccia melodramma e musica, rileggendo il passato in chiave contemporanea. Jacob Elordi interpreta Elvis Presley, mentre Cailee Spaeny interpreta Priscilla, compagna e moglie (dal 1967 al 1972) dell’icona del rock. Fotografia di Philippe Le Sourd, musiche dei Phoenix, gruppo musicale pop e alternative rock francese che ha collaborato con Coppola anche per L’inganno (2017) e On the Rocks (2020). In concorso.
4) EL CONDE
Pablo Larraín continua la sua straordinaria carriera cinematografica spingendo questa volta sul pedale della satira per parlare del suo Paese. Al centro del film c’è la figura di Augusto Pinochet, generale che ha instaurato un regime autoritario e dittatoriale in Cile dal 1973 al 1990. Da genio del “biopic alternativo”, Larraín spiazza lo spettatore e dà vita a una commedia nerissima in cui lo spietato dittatore non è mai stato condannato ed è un anziano vampiro di 250 anni. Dalle prime, notevolissime immagini del trailer, impossibile non rimanere estasiati di fronte al b/n del grande direttore della fotografia Edward Lachman (Lo spacciatore, Il giardino delle vergini suicide, Lontano dal paradiso, Perdona e dimentica, Carol). Distribuisce Netflix. Presentato in concorso.
3) IO CAPITANO
Matteo Garrone, nome di punta della delegazione italiana in concorso, che vede tra le sue fila anche Edoardo De Angelis Pietro Castellitto, Saverio Costanzo, Giorgio Diritti e Stefano Sollima, torna al cinema scabro ed essenziale delle origini per raccontare una storia di marcata attualità. Due giovani, Seydou e Moussa, lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Quel che non sanno è che saranno costretti ad affrontare un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i terribili pericoli del mare. Recitato in wolof, la lingua parlata in Senegal dall’omonima popolazione. Sulla carta c’è tutta la potenza cinematografica del miglior Garrone. Dal 7 settembre al cinema.
2) THE KILLER
David Fincher torna alle atmosfere noir ed è subito eccitazione ai massimi livelli. Basato sull’omonima graphic novel francese in dodici volumi scritta da Alexis Nolent e illustrata da Luc Jacamon, il film sarà un thriller elegante e brutale, ambientato in un mondo privo di moralità, che segue la discesa nell’abisso di un silente sicario professionista sull’orlo della follia, interpretato da Michael Fassbender. Un progetto dalla lunga gestazione, a cui Fincher si è dedicato fin dai tempi di Zodiac (2007). Distribuisce Netflix, come accaduto con il precedente Mank (2020). Presentato in concorso.
1) FERRARI
Signore e signori, il maestro è tornato. A ben otto anni dal suo ultimo film, Blackhat (2015), Michael Mann approda al concorso di Venezia con uno dei film-evento dell’anno. Intraprendendo la via del biopic in maniera tangenziale, per concentrarsi in realtà su una piccola porzione della vita di Enzo Ferrari e su un momento specifico della sua esistenza (la crisi personale vissuta nel 1957), Mann potrebbe aver trovato un nuovo, entusiasmante tassello della sua preziosa filmografia. Un’opera tutta da scoprire, da vivere con i brividi sulla pelle, di cui sappiamo pochissimo. Probabilmente Mann sarà stato in grado di unire, come nessun altro, spettacolo e sperimentazione visiva, fiammeggianti sentimenti e riflessioni sul linguaggio cinematografico contemporaneo, classicismo e modernità. Girato in Emilia-Romagna e a Brescia. Protagonisti Adam Driver e Penélope Cruz, nei panni rispettivamente di Enzo Ferrari e della moglie Laura. In concorso.