a cura di Tano Pirrone
L’11 gennaio al MAXXI è stato presentato il libro appena uscito di Roberto Andò Il piacere di essere un altro (La nave di Teseo, Le Polene, 15). Il libro è in forma di intervista fatta da Saverio Ferlita[1] al regista palermitano. Lo abbiamo comprato e letto d’un fiato la stessa sera, trovandolo molto interessante e coinvolgente, una vera miniera di informazioni, suggestioni e proposizioni.
Nelle pagine finali Saverio Ferlita chiede ad Andò su cosa stesse lavorando al momento: riproponiamo lo stralcio dell’intervista in cui si richiama il film La stranezza:
S.F. A cosa stai lavorando adesso[2]
R.A. Sto preparando la regia del Don Carlos di Verdi che realizzerò a Firenze al Teatro del Maggio, con la direzione d’orchestra di Daniele Gatti[3]. E sto montando il mio nuovo film, La stranezza, in cui racconto un viaggio in Sicilia di Pirandello nel 1920, in occasione dell’ottantesimo compleanno di Giovanni Verga. E spero di ultimare il romanzo su Palermo a cui lavoro da anni. Un romanzo per me molto importante, se non cruciale. Ma di questo non posso dire nulla. Non riesco a parlare di quello che sto facendo se non ho ancora toccato la meta.
S.F. Pirandello è uno di quegli autori che torreggia nel tuo pantheon. Nel tuo film lo interpreta Toni Servillo, ma accanto a lui ci saranno anche Salvo Ficarra e Valentino Picone. Un cast esplosivo e insolito per un’avventura che sembra molto eccitante.
R.A. Il film è una fantasia che si muove intorno ad alcuni temi centrali della vita, il gioco della finzione e della verità, l’ispirazione, il rapporto tra un creatore e i suoi personaggi, temi presenti nei romanzi, nei taccuini, nelle novelle, e nel teatro di Pirandello, definitivamente deflagrati in quel culmine artistico che è I sei personaggi in cerca d’autore. E a proposito di questo, Leonardo Sciascia scrive una frase illuminante, laddove dice che Pirandello trova il suo teatro nella vita, in quel tumultuoso mescolarsi di tragedia e commedia che è peculiare alla Sicilia e in particolare alla Girgenti di allora. Sono partito da lì e ho fatto incontrare Pirandello con due teatranti dilettanti, interpretati da Salvo Ficarra e Valentino Picone.
S.F. Cos’è che ai tuoi occhi rende Ficarra e Picone due attori audaci e liberi, straordinari interpreti della comicità e dell’anima isolana?
R.A. Sono congiunture astrali, in cui si incrociano il talento, la sensibilità e l’intelligenza. Salvo e Valentina sono due artisti, e posseggono un mondo paradossale e poetico. Ogni loro smorfia è un’interpretazione del mondo. Li considero due grandi attori e lavorare con loro e Toni insieme è stato meraviglioso.
NOTE
- Saverio Ferlita (Palermo 1974) è professore associato di Letteratura italiana contemporanea all’Università degli studi di Enna “Kore”. Critico letterario e saggista, è responsabile di diverse collane editoriali e da anni collabora con “la Repubblica”.
- Il libro pubblicato nel mese di ottobre 2022 è stato scritto a riprese del film ultimate.
- L’opera è andata in scena a cavallo della fine dello scorso anno e l’inizio del corrente con successo di pubblico e di critica.