a cura di Tano Pirrone
Rileggendo l’articolo ho notato un refuso, immediatamente segnalato in redazione: la fotina d’epoca alla sinistra della foto di gruppo di tutta la troupe del film non si riferisce alla prima del Teatro Valle la sera del 9 maggio 2021, in cui fazioni contrarie si scontrarono, quasi venendo alle mani, in un profondo disaccordo sulla qualità della tragedia andata in scena. Quelli urlavano che Pirandello era diventato matto, che era offensivo presentarsi con tali banalità spacciandole per innovazioni; questi osannavano lo scrittore e ne segnalavano con gesti ed urla la rivoluzionaria carica innovativa, rivoluzionaria.
Si riferisce invece, la fotina, alla prima parigina del 1923, che fu accolta con estremo favore e convinse Pirandello della qualità dell’opera, da una parte, e, dall’altra, della necessità di apportare alcune modifiche nel testo, consigliategli dai due attori protagonisti, Georges e Ludmilla Pitöeff.
La sensatezza della scelta fu confermata nella terza edizione del 1925 in cui, fra l’altro «l’autore aggiunse una prefazione nella quale chiariva la genesi, gli intenti e le tematiche fondamentali del dramma.» (Wikipedia)
A questa breve nota faccio seguire la ricostruzione della recensione dell’anonimo corrispondente de La Stampa di Torino, che la sera del 9 maggio era presente in teatro. Ora il vostro sa per esperienza che non sempre il relatore riesce a dire la verità (la sua verità, avrebbe corretto Pirandello), per non inimicarsi gli agenti che gli forniscono con regolarità gli accrediti per entrare in teatro, spesso accompagnato; e che, quando le cose sono andate proprio male, qualcosa bisogna pur salvarla. Ma tutte le fonti, con poche differenze di valutazione dicono che non fu un fiasco, ma che il pubblico si divise, come negli odierni stadi sportivi: chi tifava per il nuovo teatro che avevano visto nascere e chi accusava l’autore di aver gettato sul palcoscenico un aborto di dramma.
Noi sappiamo, col senno di poi, che Sei personaggi in cerca d’autore è stata una svolta nel teatro, si può ben dire che c’è stato il teatro di prima e un teatro di poi. In mezzo il capolavoro pirandelliano celebrato degnamente da Roberto Andò e dall’ottimo cast sceltosi.
In chiusura, quindi, la meritata chicca: buona lettura.
SUCCESSO TRA VIVACISSIMI CONTRASTI
del nuovo lavoro di L. Pirandello “Sei personaggi in cerca d’autore”
Roma, 9 notte
Questa sera al Teatro Valle la compagnia drammatica diretta da Dario Niccodemi ha rappresentato per la prima volta in Italia, il lavoro drammatico, Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello. La rappresentazione ha dato luogo ad una serata tempestosissima. della quale da molti anni non si è avuto esempio nei teatri romani. Le due correnti dei pubblico, l’una disposta all’entusiasmo, e l’altra allo scetticismo; si sono cozzate dando luogo ad incidenti e a battibecchi fra la platea e la galleria. La corrente favorevole prese però il sopravvento; e l’autore fu molte volte evocato alla ribalta insieme con gli artisti.
Il nuovo lavoro di Pirandello è originalissimo e non ricorda in nulla altri lavori teatrali. In sostanza si tratta di questo. Mentre su di un palcoscenico una compagnia di prosa ha iniziato la prova di una commedia, irrompono nel teatro sei personaggi. Sono essi i sei personaggi in cerca d’autore. Questi sei personaggi nella vita reale sono gli eroi di un dramma familiare nel quale si mescolano …, il vizio, la prostituzione. Questi sei personaggi vogliono raccontare sulla scena la loro avventura familiare, ma sono dapprima considerati come pazzi. Poi il capocomico intravede la bellezza del loro dramma vissuto ed acconsente che lo riproducano alla presenza degli attori della compagnia, i quali dovranno poi rappresentarlo. Però la finzione viene costantemente a cozzare contro la realtà della vita che i personaggi in cerca d’autore vogliono vivere in teatro. Nondimeno i personaggi della vita reale riescono ad imporsi e a recitate il dramma reale.
La prima di Sei personaggi in cerca d’autore al Teatro Valle di Roma, 1921
Il pubblico […] del Valle ha apprezzato questa originale concezione di Pirandello. La prima parte, poiché il lavoro non è diviso in atti, […] quattro chiamate agli artisti. L’autore non era in teatro. La seconda parte provoca un delirio di applausi e in contrasto vivissime disapprovazioni. L’autore sopraggiunto in teatro, malgrado delle disapprovazioni, fu chiamato 10 volte alla ribalta con gli artisti e con Dario Niccodemi. Il […] alla terza ed ultima parte. Nondimeno gli ammiratori di Pirandello vollero abbandonarsi a grandi manifestazioni in onore di lui. Si ebbero così 10 chiamate fra applausi scroscianti e fischi acutissimi. Incidenti […]. Per poco le discussioni non degenerarono in pugilato. Ottima la recitazione di Vera Vergani e Luigi Almirante.
La Stampa, 10 maggio 1921, pag. 5 “Ultime notizie”, autore non citato
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