La scatola dei ricordi della Festa del Cinema di Roma del 2022

di Lorenza Del Tosto

Volando si passa da una sala all’altra: Sinopoli, Petrassi, Teatro Studio, da palco a platea, galleria, backstage, sale piccole e sale enormi affollatissime, in un carosello di immagini sullo schermo ad ogni ora, volti e gesti di autori, attori, attrici  esordienti o affermatissimi, ingombranti o invisibili tutto scorre velocissimo in un flusso inarrestabile che ci trascina con sé pieno di allegria, frenesia, stanchezza. È la magia delle storie di cui sembra non se ne abbia mai abbastanza e non importa se nulla, in tanta velocità, si riesce a fermare. Conservare. Trattenere.

Alcune immagini della Festa del Cinema di Roma, 2022

Poi ecco all’improvviso dei fermi immagine. Foto che i nostri occhi scattano, come screenshot dell’anima che resteranno per sempre nella scatola dei ricordi che ognuno si porta dentro. Solleviamo un istante il coperchio, manca ancora qualche giorno alla fine della Festa, ci sarà tempo per raccoglierne altri, ma intanto questo:

Ecco Marjane Satrapi, fumettista e regista iraniana, presidentessa della giuria internazionale della Festa, espatriata a Parigi da venticinque anni. La vediamo camminare nella luce del tramonto d’autunno, scintille di rosa e bronzo sul tetto della sala Petrassi, luci di un traffico romano lontanissimo, cammina nello spazio sopraelevato alle spalle della scalinata che scende verso la cavea. Il suo profilo si staglia contro il cielo luminoso. Sembra una Maga Magò più giovane e più bella. Vestita di nero, un nero sportivo, stivaletti bassi e i capelli neri crespi e spioventi, sorride e fuma. Antidiva per eccellenza. Parla mille lingue e tutte con il cuore e la passione travolgente.  “Non vi disperate per l’Iran.” Dice con energia “I giovani sono vivi. Ce la faranno. Queste autorità sono un cadavere asfissiante che galleggia sul nostro Paese di cui loro presto si libereranno.” Non torna in patria perché l’hanno avvisata: ergastolo o impiccagione e allora lei si sente più utile a parlare del regime dall’esilio.

Marjane Satrapi e Noomi Rapace

Cammina su e giù nello spazio di terra, oltre il retropalco, libero da spettatori, ammiratori, femme fatale in versione romanesca “la gente spesso vuole parlare solo di sé così io spesso preferisco starmene da sola” ride e gongola perché ha preparato una sorpresa per Noomi Rapace, attrice svedese, presente alla Festa nel ruolo della “cattiva” nella serie Django, a cui tra poco consegnerà sul palco un premio.

“Strano che così giovane le diano già un premio alla carriera.” Borbotta ironica  “Se ti danno un premio alla carriera vuol dire che ti considerano bello che finito …” Ma è un premio alla carriera del  Progressive Cinema. Nuova sezione della Festa di Roma . E comunque qualunque premio va bene perché lei ha profondissima ammirazione per Noomi Rapace. Grandissima Noomi Rapace, con le donne che porta sullo schermo, e Marjane sorride maliziosa al pensiero della sorpresa che le ha preparato: sul palco la prenderà alla sprovvista e le si rivolgerà in svedese.

“Vedrai la faccia che farà. Proprio non se lo aspetta”

Gongola birichina. Le consegnerà il premio e in svedese le dirà: “Forse tu non lo sai, ma non c’è regista al mondo che non sogni di lavorare con te. Noomi Rapace non lo sa, ma Marjane Satrapi sì che lo sa.”

Ora è sul palco: annuncia che la vincitrice del premio è Noomi Rapace e Noomi con un balzo salta su dalla poltrona. Un vortice da guerriera che spazza la sala Petrassi. Indossa un abito strabiliante da uccello rapace, in linea con il suo cognome scelto non a caso. In bianco e nero: il bianco crea una cresta altissima plissettata che svetta sulle sue spalle, una cuffia nera in testa, stivaletti neri con il tacco percorre la distanza che la separa dal palco con una forza, una determinazione, un desiderio di  vendetta che sembra voler spazzare via tutti i dittatori dalla terra.
Sale a passo di marcia sul palco.
Marjane Satrapi, in segno di omaggio, le si rivolge in svedese e resta di stucco emozionata e commossa quando Noomi con gli occhi, che scintillano da sotto la cuffia nera, le risponde in farsi.

Ed è lì che si sprigiona l’emozione più grande, un silenzio è sceso in sala.

Due donne fortissime che, una accanto all’altra, si concedono un istante di emozione: le loro voci si spezzano, solo per un istante, perché ognuna intuisce cosa c’è dietro la forza dell’altra. Quanto silenzio, paura, coraggio.

Non si attardano sul palco. L’ intensità è così forte che tutti, anche chi non ha tempo di capire cosa sta succedendo, sentono un nodo in gola. Il tecnico che porta il microfono, l’assistente di sala.  Un nodo serra le gole mentre Noomi Rapace grida in farsi “Donne Democrazia e Libertà” prima di scendere dal palco ed è così emozionata che vorresti abbracciarla, sostenerla.

Ma lei non ne ha bisogno, subito si riprende e con il suo passo marziale, con la sua cresta bianchissima di uccello rapace riattraversa la sala e fuori, contro il cielo ormai buio, Maga Magò ha gli occhi lucidi ma ride, non si capacita mentre va su e giù sullo sfondo del cielo e delle luci di Roma. “Io volevo farle una sorpresa e lei mi ha parlato in farsi.” Ride Maga Magò e scuote la testa. Come se la solidarietà umana le avesse tirato un bel gioco. Perché oggi gli omaggi sono tutti per le donne dell’Iran. Oggi, qualunque sia il premio, l’onore è per lei.

“Ho ancora la pelle d’oca” mormora la sua assistente che sembra fatta su misura per lei. Simpatica e antidiva, con i capelli rossi brillanti, e Maga Magò scuote la testa  “Mi ha parlato in farsi.” Ripete e fuma mentre si allontanano ridendo emozionate, due profili luminosi che accendono la notte dell’ autunno.      

About Lorenza Del Tosto 29 Articles
Lorenza Del Tosto Vive a Roma con le sue figlie e il gatto Leo. Interprete di Conferenza free lance. Tra le sue passioni: le serate di chiacchiere con gli amici, il cinema, la letteratura e l’Aikido. Ha una rubrica Lost in Translation con ritratti di attori e registi per cui lavora. Ha vinto un’edizione del Premio Loria per racconti inediti ed è arrivata finalista in altri concorsi letterari.
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