di Letizia Piredda
Come si muovono gli affetti da una generazione all’altra, da un legame all’altro? Cosa resta tra un rapporto amoroso e quello successivo?Come interagiscono tra loro? Con uno sguardo rivolto a Kore’eda, Koji Fukada ci propone in modo del tutto originale la sua visione: una circolarità di affetti che sembrano seguire i movimenti delle pedine nel gioco Othello. E ancora é possibile elaborare insieme una perdita terribile come quella di un figlio, un figlio di uno solo dei due partner? Anche qui il regista mette in evidenza gli squilibri che si creano e le modalitá con cui si cerca di affrontarli. E soprattutto ci dice che il dolore non può mai essere imprigionato negli schemi vuoti dell’educazione e del perbenismo, come ci fa toccare con mano nella bellissima scena del funerale.
Love life, di Kōji Fukada Venezia 79 Fuori Concorso