di Letizia Piredda
Mancano 5 giorni esatti all’apertura ufficiale della Mostra di Venezia 2022 e urge al più presto una selezione dei film da vedere. Tra l’altro anche quest’anno è in vigore la prenotazione online dei film per gli accreditati e questo rende le cose ancora più difficili. Non vorrei esagerare ma è un compito tra i più difficili e impegnativi che ci possono essere.
Si perché bisogna operare delle scelte di fondo film in concorso/fuori concorso, film di registi già affermati/opere prime, film italiani/film stranieri, film/documentari
Come prima scelta darei la precedenza assoluta alle opere prime e ai cortometraggi: le opere prime sono 10 in tutto, in prevalenza nella sezione Orizzonti e Orizzonti extra, ma anche una in Concorso.
I Cortometraggi sono stati caldeggiati da Barbera durante la presentazione del programma on line. Mentre non riesco a estendere le mie scelte alle Giornate degli autori, a Biennale College e a Venice Immersive. Un limite non da poco.
Dall’alto a sn: Les enfants des autres, Hanging gardens; dall’alto a dx: Blonde, La gallina nel vento, Un uomo.
Tra le opere prime: Saint Omer (Concorso) di Alice Diop, Hanging gardens (Orizzonti extra) Ahmed Yassin, Victim (Orizzonti) Michal Blasko, Bi Roya (Orizzonti extra)iraniano che strizza l’occhio a Hitchcock, Bread and salt (Orizzonti)polacco, En los margenes (Orizzonti)un thriller ispano-belga. Tra i cortometraggi vanno segnalati: due di Simone Massi In quanto a noi, con la voce off di Wim Wenders, A guerra finita, con la voce off di Gino Strada, Look at me di Sally Potter e Camarera de Piso di Lucrecia Martel.
Un’altra sezione che mi sta sempre molto a cuore è quella di Venezia Classici: qui ho fatto una selezione assolutamente molto personale, immancabile per me il film di Ozu, Una gallina nel vento, 1948, Cavalcade , 1933 di Frank Lloyd, Bratan (il fratello) un film russo del 1998. La verità è che li vedrei tutti, ma non mi è possibile inserirli senza eccedere nel programma già molto intenso. A questi vanno aggiunti i documentari: Godard seul le cinema, Sergio Leone l’italiano che inventò l’America, Ragtag , un collage di più di 300 film noir. Invece mi dispiace non essere riuscita ad inserire Jerry Shatzberg, Portrait paysage che mi incuriosiva molto.
Gli altri film che ho scelto sono il risultato di curiosità come Argentina di Santiago Mitre, Un couple di Wiseman sul carteggio tra Tolstoi e la moglie, film legati a situazioni politiche travagliate come Bobi Wine Ghetto President film dell’Uganda, dove vige da trent’anni una dittatura, No Bears del regista iraniano Jafar Panahi, girato in clandestinità, The happy man in the world legato al trauma dell’assedio di Sarajevo, oppure film collegati ad altri Living, di Oliver Hermanus remake di Vivere di Kurosawa, Love life di Kôji Fukada, che si muove nell’ambito del cinema familiare di Kore’eda. Altri per il regista, di cui ho apprezzato film precedenti: The son, di Florian Zeller, il regista di The Father, Chiara di Susanna Nicchiarelli, regista di Nico 1988 e Miss Marx, The Kiev Trial di Sergei Losnitza, e infine Les enfantes des autres perché nella presentazione Barbera l’ha descritto come un film di respiro universale.