Riportiamo la notizia (Ansa) New York 22 AGO 2022
la Redazione
Leon Vitali, uno degli attori di “Barry Lyndon” che divenne tra i piu’ stretti collaboratori di Stanley Kubrick, e’ morto a Los Angeles a 74 anni. Lo ha annunciato la famiglia. Un documentario del 2017, “Filmworker”, ha gettato luce sul ruolo avuto da Vitali nel lavoro di Kubrick. Leon fece da braccio destro al regista in film come “The Shining” e “Eyes Wide Shut”, selezionando il cast, lavorando con gli attori e sovraintendendo ai restauri delle pellicole dopo la morte del regista. Era un rapporto strettissimo: a un certo punto Vitali installo’ una videocamera in modo che Kubrick potesse tenere d’occhio sul suo gatto morente. Da attore aveva debuttato in un film italiano, “Super Bitch” con la regia del direttore della cinematografia di Sergio Leone, Massimo Dallamano, poi nel film per la tv “Catholics” con Martin Sheen e Michael Gambon. Con Kubrick aveva cominciato a lavorare nel 1974 nella parte di Lord Bullingdon, il genero del personaggio interpretato da Ryan O’Neal che aveva dato il nome al film.
Era rimasto ammaliato dalla personalita’ e dal modo di lavorare del regista al punto di decidere di abbandonare il mestiere di attore per fargli da assistente nei successivi due decenni. Cruciale fu il suo impegno in “The Shining”: fu lui a scegliere il bambino di quattro anni Danny Lloyd per il ruolo di Danny Torrance (il figlio con poteri paranormali di Jack Nicholson e Shelley Duvall) e Louise and Lisa Burns come le inquietanti gemelle Grady (citando Diane Arbus come fonte di ispirazione). Dopo quel classico dell’orrore, Kubrick e Vitali avevano lavorato assieme in “Full Metal Jacket” e in “Eyes Wide Shut” del 1999, l’ultimo film del regista, in cui Leon era tornato a recitare nella parte di Red Cloak, il leader della misteriosa setta in cui si infiltra Tom Cruise. (ANSA).