a cura di Letizia Piredda
Non molto tempo fa abbiamo pubblicato un articolo di Mirta Tealdi su Alice Guy Blachè la pioniera dimenticata, la donna autrice del primo cortometraggio della storia del cinema La Fée aux Choux (1896)
Due decenni dopo è la volta di due registe Lois Weber e Ida Lupino che segnano con modalità diverse la storia del cinema.
Lois Weber The greatest woman director in the world (già all’epoca ci si poneva il problema di come chiamare una donna regista, o comunque come trasferire il nome maschile di una professione al femminile). Ma gli anni ruggenti di Hollywood durano poco e negli anni ’20 già si è fatta strada la variabile sessista e con il codice Hays, che entra in vigore nel 1930, e l’avvento del sonoro, Lois Weber scomparirà dalla scena, chiudendo un capitolo di grande innovazione e creatività.
Dall’alto a sn: Lois Weber, Lois Weber e il marito, e alcune scene del film Suspense, 1913
Ma facciamo un passo indietro: Lois Weber inizia a dirigere film dal 1908. Nel 1911 firma con il marito un contratto con la Rex, fondata da Edwin S. Porter, che poi viene assorbita dalla Universal. I due si spostano a Los Angeles dove Carl Laemmle, boss della futura major, fonda una cittadina: la Universal City, di cui Lois diventa sindaca. Nel 1913 Lois dirige il suo film più importante: Suspense , in cui riesce a creare una tensione insostenibile in 10 minuti di proiezione e dove fa un uso rivoluzionario di inquadrature dall’alto e dello split-screen (tre immagini contemporanee). ll film era così innovativo che spesso è stato attribuito erroneamente a Griffith. Seguono altri film che trattano temi che presto diventano tabù: Hypocrites,(Ipocriti,1915) un duro film anticlericale nel quale si vede per la prima volta un nudo femminile integrale; Where are my children, (Dove sono i miei bambini,1916) il primo film della storia a occuparsi di aborto e di controllo delle nascite; The Blot ( La macchia, 1921) è un lungometraggio sulle ingiustizie sociali, e sulle differenze di classe.
Lois Weber era una militante, una femminista ante litteram, un’artista che concepiva il cinema come uno strumento di elevazione morale e di lotta politica.
Sicuramente le scelte di Hollywood sono state condizionate non solo dal fatto che Lois Weber fosse una donna, ma ancora di più dalle sue scelte politiche così spregiudicate e rivoluzionarie per l’epoca.
Dieci anni dopo a proseguire la strada iniziata da Lois Weber sarà Ida Lupino che tra gli anni ’30 e gli anni ‘40 diventa una diva. Sarà il ruolo di Mary nel noir-western High Sierra (Una pallottola per Roy)1941 di Raoul Walsh a consacrarla tale. E il suo nome è il primo del cast nonostante la presenza di Humphrey Bogart.
Presto, però, Ida comincia a rifiutare i ruoli che le vengono proposti (cosa impensabile per una ragazza, nella Hollywood dello studio system) e nel 1949 fonda con il marito Collier Young una compagnia di produzione indipendente The Filmakers. Fanno piccoli noir duri, realistici con piccoli budget che ottengono un successo notevole al botteghino.
Dall’alto a sn: Ida Lupino, due scene di Una pallottola per Roy,1941 di Raoul Walsh, Ida Lupino, a dx in alto Una pallottola per Roy, sotto La belva dell’autostrada,1953.
Successivamente Ida diventa una regista importante, una delle due che lavorano in quegli anni a Hollywood: l’altra è la veterana Dorothy Arzner, che si è fatta strada prima come stenografa e poi come montatrice, fin dai tempi del muto. Nel 1953 la Lupino dirige The Hitch-Hiker (La belva dell’autostrada), ispirato alla vicenda di Billy Cook che nella California del 1950 uccise 6 persone dopo aver chiesto l’autostop. Cook viene giustiziato a San Quentin il 12 dicembre del 1952. Lei va a trovarlo in carcere prima dell’esecuzione, nonostante tutti cercano di dissuaderla. Alla fine lei, Young e lo sceneggiatore Mainwaring (che non può firmare perché nella lista nera del maccartismo) cambiano i nomi e scrivono un copione autonomo, ispirandosi anche al film Out of the past ( Le catene della colpa, 1947 di Jacques Tourneur)
La cosa sensazionale è che La belva dell’autostrada inizia con un prologo senza dialoghi, esattamente come farà Howard Hawks 6 anni dopo in Un dollaro d’onore. Howard Hawks aveva visto il film? Tra i due film sembra ci sia un link : Christian Niby produttore associato, già montatore di Hawks e regista di La cosa da un altro mondo.
Conclusione: dietro a Un dollaro d’onore c’è non solo una grande sceneggiatrice, Leigh Brackett, ma anche una grande regista Ida Lupino.
Ma per avere una degna erede di Lois Weber bisognerà aspettare il 2008 con Kathrin Bigelow, prima donna a vincere l’Oscar per la regia con The hurt locker, 2008. Un arco di tempo interminabile, se si considera la storia del cinema in modo cronologico, due o tre salti se viene considerata in base ad un’analisi quantistica.
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