In un film come C’eravamo tanto amati sono numerosi gli omaggi ai registi del Neorealismo, primo fra tutti De Sica, a cui è stato dedicato il film, e poi Fellini, Antonioni e Pietrangeli. Omaggi fatti con deferenza e soprattutto con affetto, ma in qualche caso anche con una buona dose di ironia. Come nell’episodio di Fellini impegnato nelle riprese della famosa scena della Fontana di Trevi: durante una pausa di lavorazione un assistente gli chiede di ricevere un Colonnello del Sifar, “ ce po’ fa comodo per i permessi”, il tizio avanza e con grande deferenza si avvicina dicendo “Posso stringere la mano al grande Rossellini?”. Fellini resta un attimo interdetto e poi scoppia a ridere.
La ricostruzione della scena della fontana di Trevi sul set di C’eravamo tanto amati
Scola racconta così il retroscena della vicenda: mentre giravamo la scena della fontana di Trevi, arriva un signore che gli domanda se può fare qualcosa. Scola, che non si faceva mai sfuggire nulla, approfittò e gli disse: “Mah vai a dire al Maestro che vuoi conoscerlo e che vuoi stringergli la mano”. Quello andò da Fellini e gli disse: “Posso stringere la mano al grande Rossellini?” Glielo avevo detto io, ma Fellini non lo sapeva. Quindi la sua reazione è assolutamente genuina!
Sei molto brava! Mi fai tornare la voglia di riandare al cinema