Festival di Berlino: Orso d’oro a «Alcarràs». Miglior regista Claire Denis

Svelati i premi della manifestazione tedesca, scelti dalla giuria capitanata dal regista M. Night Shyamalan

Riportiamo l’articolo di Andrea Chimento pubblicato in data odierna su Il Sole 24 ore
la Redazione

L’Orso d’oro va in terra catalana: «Alcarràs» di Carla Simón ha vinto il premio più ambito del Festival di Berlino 2022.
La regista, nata a Barcellona nel 1986, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento con il racconto di un dramma famigliare direttamente ispirato alla sua vita.
Coproduzione tra Spagna e Italia, «Alcarràs» è un film dai messaggi importanti (in primis il rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente circostante), girato con grande cura formale, che conferma il talento di Carla Simón dopo la sua opera prima, «Estate 1993» del 2017.

Gran Premio della Giuria a uno degli autori più significativi del cinema sudcoreano contemporaneo: Hong Sang-soo per il delicato «The Novelist’s Film», un film elegante che parla di arte e rapporti umani, perfettamente nelle corde di un regista già premiato alla Berlinale in passato.

Il premio della giuria

Il premio della giuria al messicano «Robe of Gems» di Natalia López Gallardo, un’esordiente che aveva già lavorato come montatrice in film di registi importanti come Amat Escalante, Lisandro Alonso e Carlos Reygadas.Miglior regista e migliori interpretazioniL’Orso d’argento per la miglior regia è andato alla grande autrice francese Claire Denis, che ha dimostrato ancora una volta il suo talento con «Both Sides of the Blade», un dramma con al centro un triangolo sentimentale.

Robe of gems, Both sides of the blame, The Novelist’s Film, Leonora addio

Per quanto riguarda le interpretazioni: la miglior prova da protagonista è stata quella dell’attrice Meltem Kaptan per l’impegnato lungometraggio tedesco «Rabiye Kurnaz vs George W. Bush» di Andreas Dresen (film che ha vinto anche il premio per la miglior sceneggiatura); la migliore non protagonista, invece, Laura Basuki per il film indonesiano «Before, Now and Then» di Kamila Andini.Il premio per il miglior contributo artistico a «Everything Will Be Ok», uno sconvolgente lungometraggio che parla di un futuro distopico in cui gli animali hanno preso il controllo della Terra, firmato dal regista cambogiano Rithy Panh.

«Leonora addio» di Paolo Taviani

Da evidenziare, inoltre, che «Leonora addio» di Paolo Taviani ha vinto il premio FIPRESCI, assegnato dalla critica internazionale.

Gli altri premi

Nella sezione Encounters il riconoscimento per il miglior film a «Mutzenbacher» della regista austriaca Ruth Beckermann, quello per la miglior regia allo svizzero Cyril Schäublin per «Unrest» e il Premio Speciale della Giuria a «See You Friday, Robinson» della regista iraniana Mitra Farahani, Infine, da segnalare che il titolo di miglior documentario è stato assegnato a «Myanmar Diaries», diretto da un collettivo di registi e presentato nella sezione Panorama Dokumente mentre quello per la miglior opera prima è andato all’austriaco «Sonne» di Kurdwin Ayub, inserito nella sezione Encounters.

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