Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante
di Tano Pirrone, 21 novembre 2021
Appena abbiamo letto nella newsletter settimanale della libreria di Roma la notizia dell’evento, subito ci siamo prenotati mia moglie ed io: Sabato 20 novembre alle 18,00 alla Libreria Eli[1] Pupi Avati[2] ha presentato il suo ultimo libro L’Alta fantasia[3].
Al ritorno dalla presentazione mia moglie ha aperto il libro trionfante: è riuscita infatti a strappare un’immensa dedica a tutta pagina del regista bolognese.
Ho subito registrato il libro nel mio file di Excel, che contiene tutti i dati di libri, opuscoli, fascicoli. Vorrei presentarlo prima di cominciare a leggerlo.
Cominciamo, dunque: «Ravenna 1321: esiliato e misconosciuto, Dante Alighieri esala l’ultimo respiro. Nel convento delle clarisse di Santo Stefano degli Ulivi, l’albero di mele selvatiche che le suore chiamano “l’albero del Paradiso” smette misteriosamente di dare frutti. Trent’anni dopo Giovanni Boccaccio, studioso appassionato dell’opera dantesca, riceve un incarico singolare: andare in quel convento, dove risiede la figlia di Dante, divenuta monaca con il nome di suor Beatrice, e consegnarle un risarcimento in denaro per l’esilio ingiustamente subito da suo padre. Sarà un viaggio di riparazione e di scoperta, ma anche di fatica e pericoli, non ultima l’accoglienza non sempre entusiastica ricevuta dai conventi dove l’opera del Sommo è ancora vietata, in odore di eresia. E per Boccaccio sarà l’occasione di riandare ai momenti più importanti della vita dell’Alighieri, le sensibilità di bambino e l’incontro con Beatrice, la politica e i tradimenti, l’amarezza della cacciata da Firenze, il tormento e l’estasi della scrittura. Trovando conferma, lui, scrittore, di quanto il dolore promuova l’essere umano a una più alta conoscenza. Pupi Avati ci consegna con il suo nuovo romanzo l’opera di tre vite: l’incontro inaspettato di attraverso i secoli tra un regista e scrittore e due maestri della cultura italiana. Un racconto di avventure, uno sguardo partecipe e nuovo su Dante, la ricostruzione di un Medioevo vero, sporco, luminoso e umano: una prova d’artista intessuta di passione e di poesia».
Copertina del libro Dedica di Pupi Avati
Dimenticavo: il romanzo è diventato – covato dal Covid – un film, pensato sin dal 2002, ma realizzato solo ora per mancanza di finanziamenti. Da quella data, Avati ha approfondito la sua conoscenza del Sommo. Finalmente sono arrivati i soldi grazie alla scadenza del settimo centenario della morte. Coincidenze fortunate, che ci hanno dato due opportunità in una di godere del Sommo e del Pupi. Ah, dimenticavo: grandissima ficata: per ogni capitolo l’autore ha indicato il brano di musica che ha ascoltato quando lo scriveva. Sarebbe molto carino che leggendolo si ascoltasse lo stesso brano, servirebbe a ripassare un po’ di musica buona e a ricostruire l’atmosfera in cui lo scrittore era immerso. Per esempio: nel primo capitolo 1321 (l’anno della morte del Ghibellin fuggiasco) è annotato questo brano musicale: Anton Bruckner – Symphonie No 7 – Karl Böhm – Wiener Philarmoniker 1943 (https://www.youtube.com/watch?v=mwVDoiby7w8).
Mi sa che a Pupi faccio saltare la fila…
[1] ELI libreria indipendente – Viale Somalia, 50 – 00199 Roma
Tel. 06 8621 1712 – E mail: info@libreriaeli.it – web: www.libreriaeli.it
[2] Pupi Avati (Bologna, 3 novembre 1938), regista, sceneggiatore e produttore è uno dei maestri del cinema italiano. Come scrittore ha pubblicato l’autobiografia La grande invenzione (Rizzoli, 2013) e diversi romanzi, il più recente dei quali è L’archivio del diavolo (Solferino, 2020).
[3] Pupi Avati – L’alta fantasia – Romanzo – Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante – Collana Narrativa – Editrice Solferino ISBN 978-88-282-0746-7