a cura di Letizia Piredda
E’ stato estremamente difficile trovare un traduttore capace di rendere il linguaggio di Peter, linguaggio molto allusivo e con una grande capacità evocativa e per di più in una lingua, il finlandese, che tende a essere sincopata. Queste le parole con cui Paola Cristalli introduce il libro di Peter von Bagh.
Il libro può essere definito un vero corpo a corpo tra l’opera di Chaplin, quello che è stato scritto su Chaplin e lo sguardo dell’autore.
Ma perché Peter amava così tanto Chaplin?
Anzitutto perché amava il cinema e la storia, un binomio che ha caratterizzato fortemente l’opera di Chaplin.
Inoltre perché l’autore ha mantenuto dentro di sé un aspetto da fanciullo che gli permette di essere profondo e leggero a un tempo.
L’altra cosa che rende particolarmente prezioso questo libro è il fatto che un critico classico del ‘900 incrocia gli archivi Chaplin [2] riuscendo a integrare in maniera fluida e organica la loro presenza, senza renderla dominante.
Da tutto questo lavoro così impegnativo l’autore è riuscito ad estrapolare la cifra della peculiarità di Chaplin e cioè che sia stato da sempre un outsider, non soltanto negli ultimi anni, come invece è stato spesso affermato.
Potremmo chiamare il lavorìo che c’è dietro questo libro cinephilìe du chambre, prendendo a prestito il termine di Fremaux [3], che sta ad indicare la capacità di ritenere i molteplici nessi emersi man mano dalle piccole conversazioni che si sono susseguite nel corso degli anni, facendo confluire nel libro l’eco di tante voci critiche.
Sono numerosi i libri di critica scritti su Chaplin, ma questo costituisce un caso assolutamente unico e irripetibile.
Note
[1] La presentazione del libro è avvenuta durante il Festival de Il Cinema Ritrovato 2021 con la partecipazione di Cecilia Cenciarelli, Paola Cristalli e Anna von Bagh, moderatore Gian Luca Farinelli.
[2] Nel vasto repertorio degli Archivi Chaplin, un posto di particolare importanza occupano Le Comiche Mutual(12 film che Chaplin realizzò per la Mutual Corporation nel 1916-1917) attualmente disponibili nella versione restaurata de Il Cinema Ritrovato in una confezione composta di
2 DVD+libro.
[3] Thierry Frémaux è un critico cinematografico francese, delegato generale del Festival di Cannes e direttore dell’Istituto Lumière di Lione.