a cura di Letizia Piredda
E’ un cortometraggio del 2005, diretto da Andrew Jimenez e Mark Andrews.
Nella piazza di un piccolo paese medioevale la giornata è quasi conclusa e Bass, un uomo orchestra [1] sta suonando, nella speranza di essere notato da un qualsiasi passante, disposto a dargli qualche moneta in cambio della sua musica. Tippy, una piccola bambina, gli passa accanto, con l’intenzione di buttare la moneta d’oro che ha in mano nell’alta fontana della piazza per esprimere un desiderio. Bass, vedendola, attira la sua attenzione suonando la tromba e i tamburi. La bimba, sorridendo, avvicina la moneta al recipiente ai piedi del suonatore.
Improvvisamente dall’altro capo della piazza compare Treble, un fine suonatore di violino, che inizia ad esibirsi, e Tippy si dirige verso di lui. I due allora, iniziano uno scontro musicale davvero esilarante in cui moltiplicano gli strumenti da suonare. Sempre più caotica e assordante, la musica spaventa la bambina, che lascia cadere la moneta nello sbocco verso le fogne. Senza versare una lacrima, chiede di riavere la sua moneta. I due non hanno un soldo e Tippy domanda il violino a Treble. La bimba accorda lo strumento ed inizia ad esibirsi. Subito, un passante le dona una saccoccia piena di monete d’oro. La ragazza ne pesca un paio e le mostra agli uomini orchestra, offrendogliele. I due si avvicinano, ma Tippy lancia le monete sulla cima della fontana. La notte dopo, Bass e Treble cercano invano di raggiungere le monete, cadendo prima di arrivarci.
Protagonista assoluta del corto è la musica, che si trsforma in un duello musicale. I personaggi sono caricaturali: Treble, il violinista, ha una corporatura che ricorda un arco di violino; Bass ha dei pantaloni che richiamano la fisarmonica che suona. La bimba è così piccola che sembra scomparire tra i due uomini orchestra, ma quando perde la sua moneta d’oro tira fuori tutta la sua energia e si fa valere sui due suonatori. Questo corto precedeva Cars, forse uno dei film più leggeri e spensierati: un abbinamento particolare, dato che il corto è divertente, ma anche toccante.
Note
[1]Il termine one man band, in italiano uomo orchestra, è un gruppo musicale formato da un’unica persona. I primi esempi di one man band, seppure con accezione lievemente diversa da quella che il termine ha conseguito nel tempo, possono essere identificati con i protagonisti dell’attività giullaresca di piazza del XIII secolo. Il giullare che, per richiamare meglio l’attenzione, accompagnava i suoi monologhi con l’utilizzo di vari strumenti percussione come tamburelli o triccheballacche, a volte accompagnati da piccole trombe, distribuiti in modo buffonesco sul corpo, in modo da generare frastuono ad ogni movimento, è da considerarsi a tutti gli effetti un proto one man band.