L’Azzurro Scipioni chiude: l’ultima roccaforte dei cineclub anni ’70-’80

la Redazione

L’azzurro Scipioni uno dei cinema d’essai più famosi di Roma dal 1983, chiude ucciso dal Covid. Il suo fondatore, il regista e montatore Silvano Agosti ha messo in vendita con un annuncio su FB le poltrocine e le famosissime poltrone d’aereo icona per eccellenza del cineclub. Su quelle poltrone si sono seduti personaggi famosi come Moravia, Berlinguer, Fellini, Antonioni, Bertolucci, Bellocchio, Gigi Proietti, oltre alle migliaia di cinefili provenienti da tutte le zone della capitale.

Il giorno della chiusura: Silvano Agosti con alcuni inconsolabili cinefili

La sala, come racconta Agosti, nacque da due elementi: il primo fu un sogno in cui il grande Charlie Chaplin mi rimproverava perché il piccolo cinema non lontano da casa mia era stato chiuso; e l’altro che, dopo aver prodotto la straordinario film di Franco Piavoli Il Pianeta Azzurro, non trovammo una sala, sulle duemila presenti sul territorio nazionale della capitale, dove poterlo proiettare. Allora e solo allora ho deciso di aprire una sala dalla quale nessuno avrebbe osato cacciare il cinema d’Autore. Così è nato il cinema Azzurro Scipioni, azzurro per via del film “Il pianeta azzurro” e Scipioni perché si trova in Via degli Scipioni.

Sulle porte di sicurezza gli ospiti illustri e non, del cinema Azzurro Scipioni, hanno lasciato una traccia, un disegno, una dedica.

Le porte con dedica

Sulle tre porte della sala ci sono innumerevoli testimonianze a volte geniali, come quella del poeta russo Evtuschenko “La felicità è una sofferenza stanca”, a volte scherzose come la scritta di alberto Moravia “A Silvano Agosti dal nome estivo e faunesco”, sempre comunque affettuose nei confronti di una sala che cerca di tenere in vita la parte più nobile del cinema d’Autore. Infine in gran parte sono i commenti ironici, entusiasti e affettuosi degli spettatori.

L’interno dell’Azzurro Scipioni

Nell’intervista di Concetto Vecchio comparsa su Repubblica di ieri, alla domanda -Se le offrissero un altro posto riaprirebbe l’Azzurro Scipioni?- Agosti ha risposto: Subito. Però lo vorrei qui a Prati. Ho dato una casa ai capolavori del cinema italiano, non può finire così.

E noi lo speriamo fortemente insieme a lui.

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