Il segno dei tempi

di Silvia Boccardi

Cosa c’è in comune tra L’altro uomo (Strangers on a Train) film del ’51 di Alfred Hitchcock e Match Point di Woody Allen, girato nel 2005?

Quasi tutto: in tutti e due i film il protagonista è un campione di tennis di bell’aspetto, famoso, ma non molto ricco. Egli ama una donna bella e posata, erede di una famiglia potentissima, famiglia che lo accoglie offrendogli ogni tipo di agio e una splendida carriera.
In entrambi i casi, però,  una donna  incinta è decisa a rovinare tutto accampando diritti su di lui.
Quindi deve morire.
Noi spettatori, inoltre, possiamo cogliere in tutte e due le pellicole il riferimento dostoevskijano del romanzo Delitto e castigo che introduce il celebre capovolgimento morale: non è forse giusto togliere di mezzo una persona inutile e cattiva che intralcia i tuoi sogni?
Ah, ultima importantissima cosa, saremo ogni volta coinvolti a sperare con grande trasporto che l’assassinio avvenga senza che questo rovini la perfetta vita che il protagonista si appresta a vivere.

Cosa c’è di diverso tra i due film?

In sostanza c’è il fatto che nel film del ’51 colui che uccide non è il bel tennista, ma un personaggio folle, cattivo e completamente amorale che pensava di trarvi un vantaggio.
Oggi può essere facile riconoscervi l’alter ego del protagonista, la sua parte bestiale ed egoista, ma nel ’51 questo non sarebbe stato accettabile dal pubblico: l’eroe doveva essere retto e onesto, e seppure lo spettatore poteva tollerare qualche vacillamento, voleva essere sicuro che la  battaglia personale del protagonista  si sarebbe risolta con una completa vittoria sugli istinti peggiori.

Nel 2005 invece, dopo circa 50 anni,  siamo stati forse tutti capaci di parteggiare e preoccuparci per uno spregiudicato assassino e siamo tutti consapevoli di avere parti psichiche egoiste e aggressive che cerchiamo comunque di accettare, almeno nel nostro mondo interiore.

Mi domando, di questo passo, dove andremo a finire tra altri 50 anni !!

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Lorenza

Grazie Silvia mi hai fatto venire gran voglia di vedere L’altro uomo. Che ammetto di non aver mai visto. In Match Point oltre a parteggiare per l’assassino, fremevo di insofferenza nei confronti della mogliettina posata. “Svegliati una buona volta ” Credo sia un personaggio che meriterebbe un approfondimento, magari in un’altra storia, per vedere come sarà di li a 10/20 anni. Forse come la protagonista di Blue Jasmine? No, non credo. Mi interessa vedere come è, se esiste, la moglie posata ne L’altro uomo. Ti andrebbe di dirci la tua su di lei?

Silvia boccardi

Grazie del commento Lorenza,
La mogliettina posata non è forse un personaggio vero e proprio ma un idea platonica dell’uomo che fantastica in lei il porto sicuro e l’appagamento di molte necessità, ma che, come si sa, possono essere travolte da attrazioni per “donne sbagliate”…personaggio necessario a descrivere il conflitto, quindi

Letizia Piredda

Ciao Silvia, molto interessante questo raffronto tra L’altro uomo(Strangers on a Train), 1951 e Match Point, 2005. E’altamente probabile, secondo la tua ipotesi che Woody Allen avesse presente il film di Hitchcock quando ha iniziato a lavorare a Match Point! Ma non so se ho capito bene: il fatto che il pubblico accetti che l’eroe del film possa anche avere delle valenze negative o addirittura omicide, mi torna e lo ritengo un progresso, dato che è possibile per una maggiore capacità di ognuno di guardare in modo realistico dentro di sè e accettare, come dici tu anche le nostre parti negative. Altra cosa è parteggiare per l’assassino e considerare questa come una crescita umana…E’ probabile che mi sia sfuggito qualcosa del discorso che fai, quindi spiegami meglio la questione!
Letizia

silvia boccardi

Alla domanda immensa che mi fai, Letizia, veramente non saprei rispondere, credo che sia molto difficile classificare come progressi o come regressi i cambiamenti di valori e mentalità che il tempo porta con se. Forse sono solo cambiamenti