la Redazione
Dopo il ponte dell’Immacolata nascerà la Netflix della cultura. Le manovre sono cominciate a maggio, quando, dopo il terribile lockdown, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini annuncia l’intenzione di dare il via a una Netflix della Cultura. A seguito delle numerose iniziative di riapertura di musei, cinema e teatro on line, l’idea era di formare un’unica piattaforma per valorizzare nel mondo l’offerta culturale italiana e in particolare gli spettacoli dal vivo. L’idea viene inserita nel decreto rilancio e viene coinvolta la Rai che però dopo poco si sfila dal progetto. Ovviamente questa piattaforma non è concorrenziale allo spettacolo dal vivo, che resta insostituibile, ma potrebbe essere un valido strumento l’anno prossimo quando le riaperture saranno a capienza ridotta, permettendo un ricavo aggiuntivo. Una cosa è certa: ormai un pubblico sempre più ampio usufruisce di spettacoli di vario tipo in streaming. E’ di qualche giorno fa la vendita di 18 mila biglietti via Facebook, per la Cavalleria Rusticana al San Carlo di Napoli. Attualmente al progetto ha aderito Chili che, dal 2012 distribuisce film in cinque paesi, e ha gli strumenti per vendere o noleggiare un singolo evento. “Deve diventare un’opportunità per l’Europa” ha aggiunto il ministro Franceschini che ha già scritto in merito a diversi ministri europei. Con tutte le incertezze del caso, la piattaforma partirà, sembra, a fine febbraio. E noi lo speriamo.