la Redazione
Sean Connery è morto all’età di 90 anni. Se n’è andato serenamente nel sonno mentre si trovava alle Bahamas, circondato dai suoi familiari. È come se, in un giorno solo, avessimo perduto due vecchi amici: il celebre attore scozzese e James Bond. Benché negli anni l’agente segreto con licenza di uccidere abbia assunto i tratti di molte altre star, infatti, per unanime consenso Sean Connery è stato il vero e unico James Bond, la faccia autentica con cui identificare il personaggio immaginario di Ian Fleming. Che lo aveva inventato nel 1953 e gli aveva già dedicato una decina di libri (tra cui un racconto adattato per la tv), quando l’entrata in scena di Connery lo promosse al grado di eroe per eccellenza dell’Olimpo mediatico. Il percorso per arrivare a un simile risultato non era stato dei più semplici.
Quando, a 32 anni, Sean Connery si candida per portare sul grande schermo l’agente 007, deve gareggiare con Cary Grant, James Mason e Richard Burton. Ma è lui il prescelto, quello che arriva per primo ad ammirare il bikini bianco di Ursula Andress (‘007 – Licenza di uccidere’, Terence Young, 1962). Prima di questo ruolo che gli cambierà la vita aveva fatto di tutto, compreso il lucidatore di bare e rappresentato la Scozia al Concorso per Mister Universo, classificandosi al terzo posto. Dopo una serie di ruoli di secondo piano in cinema e tv negli anni Sessanta diventa la star James Bond. Quasi sessant’anni dopo è ancora lui – a detta di molti – lo 007 più amato. Ma nella lunga carriera altri ruoli lo hanno confermato nel talento e nel fascino: il nobile Ramirez di Highlander, il Robin Hood ormai anziano accanto a Audrey Hepburn, il padre di Indiana Jones, il frate detective del Nome della Rosa.