di Elena Mazzocchi *
Quando a una cena mi chiedono del mio lavoro e io rispondo “dirigo una rivista che si occupa del nuovo cinema italiano”, la reazione – ironica – più frequente del mio interlocutore è: “Ah, ma esiste un cinema italiano? E poi che vuol dire nuovo?”. Ecco, è allora che mi convinco ancora di più quanto una rivista come Fabrique du Cinéma (questo il suo nome) sia necessaria non solo per gli addetti ai lavori, che a dire il vero ci conoscono piuttosto bene, ma per gli amanti del cinema a 360 gradi.
Dal 2013 Fabrique du Cinéma è infatti un punto di riferimento per il mondo dello spettacolo: il magazine cartaceo – ma c’è anche una versione online sul sito – è distribuito in tutte le produzioni e presso i più importanti broadcaster (Rai, Mediaset, Netflix), che ne apprezzano l’attenzione sia verso il lato industriale del cinema che verso quello creativo, con tante interviste a registi, attori, produttori e un focus specifico su tutto ciò che è innovativo.
Perché questo successo? Perché Fabrique è l’unico magazine italiano dedicato alla scoperta dei nuovi talenti: dalle pagine del magazine sono usciti nomi di attori e registi poi diventati celebri come Alessandro Borghi, Miriam Leone, Matteo Rovere, Francesco Di Napoli, Matilda De Angelis, Gabriele Mainetti, Sydney Sibilia e moltissimi altri. Siamo dei talent scout, e i nostri lettori lo sanno bene.
Venendo al concreto, Fabrique du Cinéma è una freepress con uscita trimestrale e distribuzione (oltre a quella professional) al pubblico in alcuni luoghi strategici a Roma, Milano, Torino, Bologna, Pisa e Firenze (scuole di cinema, locali). Mission della pubblicazione è appunto l’analisi dell’industria cinematografica italiana, con un occhio di riguardo per il cinema under 40.
Dulcis in fundo, oltre alla rivista cartacea, al sito e ai social, Fabrique ogni anno promuove anche un Premio per la creatività e la sperimentazione, aperto alle produzioni di tutto il mondo, Fabrique du Cinéma Awards. La composizione della giuria e la scelta di presidenti di fama mondiale confermano la vocazione cosmopolita degli Awards. Nel 2017 a presiedere la commissione è Willem Dafoe, straordinario interprete di tante pellicole di culto, da Platoon di Oliver Stone a Spider-Man di Sam Raimi, passando per L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese, Nymphomaniac di Lars Von Trier, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità di Julian Schnabel. Nelle edizioni 2018 e 2019 guida la giuria Paul Haggis, due volte premio Oscar, regista di Crash, Nella valle di Elah, The next three days e sceneggiatore di film che hanno riscosso grande successo di pubblico e critica in tutto il mondo (Million dollar baby, Casino Royale).
Quest’anno presidente della commissione che avrà il compito di valutare le opere in concorso è l’attore e regista statunitense Matt Dillon, giurato anche alla 77a Mostra del cinema di Venezia che si svolge in questi giorni (eh sì, siamo un tantino orgogliosi di essere arrivati primi…). Celebre fin da giovanissimo, ha iniziato la sua carriera con film cult come I ragazzi della 56ª strada e Rusty il selvaggio, entrambi diretti da Francis Ford Coppola. Tra gli anni Ottanta e Novanta ha interpretato commedie come In & Out o Tutti pazzi per Mary. Nel corso dei primi anni Duemila si è distinto per i film drammatici, fra cui Crash – Contatto fisico, che gli ha valso una nomination per il premio Oscar nel 2004 come attore non protagonista; nel 2002 ha esordito alla regia con il film City of Ghosts. Fra i suoi film più recenti La casa di Jack di Lars Von Trier (2018) e Capone (2020), a fianco di Tom Hardy.
Tanti i nomi di artisti già noti o più giovani ma pieni di talento figurano nella lista dei premiati dei Fabrique du Cinéma Awards: gli attori Miriam Leone, Alessandro Borghi, Matilda De Angelis, Valentina Bellè, Simone Liberati, Sara Serraiocco, Linda Caridi; i registi italiani Matteo Garrone (Il racconto dei racconti), Marco Danieli (La ragazza del mondo), Gianni Zanasi (Troppa grazia),Alessandro Rak (Gatta Cenerentola), Valerio Mieli (Ricordi?); i cineasti internazionali Jarek Marszewski (Bikini Blue, Polonia), Miranda De Pencier (The Grizzlies, Canada), Fatos Berisha (The Flying Circus).
La nuova edizione dei Fabrique du Cinéma Awards si svolgerà il prossimo 12 dicembre a Roma. Vi aspetto! E non dimenticate di aggiornarvi sempre a proposito del cinema italiano più interessante sul nostro sito. Intanto potete leggere e scaricare QUI il nuovo numero fresco di stampa, in uscita in contemporanea con il Festival di Venezia.
*direttrice editoriale “Fabrique du Cinéma”