di Pino Moroni
Tradizione mantenuta, quella della presentazione delle candidature (venti cinquine per gli autori ed operatori dello spettacolo di ogni categoria) della 74.ma edizione dei Nastri d’Argento, assegnati dai Giornalisti Cinematografici a Roma. Anche se quest’anno, in diretta streaming al Maxxi, per il lockdown, erano presenti solo alcuni rappresentanti del Consiglio Direttivo.
Compito della presidente del SNGCI, Laura Delli Colli, l’annuncio ufficiale delle nomination, con il proposito di vedere la premiazione dei vincitori proprio a Roma a fine giugno/primi luglio, in luogo da destinarsi (non come sempre al Teatro Greco di Taormina) con tutte le dovute osservanze dovute alle Ordinanze Statali e Comunali.
Quaranta i titoli selezionati per i Nastri 74, compresi tra il 1° giugno 2019 e le uscite dei film in sala ed anche sulle piattaforme, entro il 30 maggio 2020.
Favolacce dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo (La terra dell’abbastanza 2018), con un misto di realismo nero, Orso d’Argento per la sceneggiatura a Berlino e Pinocchio di Matteo Garrone (Gomorra 2008, Il Racconto dei racconti 2015, Dogman 2018, tutti premiati nei vari festival) con un misto di realismo fantastico (entrambi con 9 nomination ciascuno). Con 8 nomination Gli anni più belli di Gabriele Muccino, con 7 nomination La dea fortuna di Ferzan Ozpetek, Il sindaco del rione Sanità di Mario Martone e Martin Eden di Pietro Marcello. 5 candidature per Hammamet di Gianni Amelio, Tornare di Cristina Comencini, Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores.
Per la miglior commedia dell’anno: Figli, l’ultimo film scritto da Mattia Torre diretto da Giuseppe Bonito, Il primo Natale di Ficarra e Picone, Lontano lontano di Gianni Di Gregorio, Odio l’estate di Massimo Venier e Tolo Tolo di Luca Medici.
Per la miglior regia un raddoppio di nomination tra cui scegliere: Gianni Amelio, Pupi Avati, Cristina Comencini, Damiano e Fabio D’Innocenzo, Matteo Garrone, Pietro Marcello, Mario Martone, Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek, Gabriele Salvatores.
Per gli autori delle opere prime in gara: Stefano Cipani con Mio fratello rincorre i dinosauri, Marco D’Amore con L’immorale, Roberto De Feo con Nest, Ginevra Elkann con Magari, Carlo Sironi con Sole, Igor Tuveri con 5 è il numero perfetto.
Per il miglior attore protagonista: Stefano Accorsi ed Edoardo Leo in La dea Fortuna, Pierfrancesco Favino in Hammamet, Luca Marinelli in Martin Eden, Francesco Di Leva in Il sindaco del rione Sanità, Kim Rossi Stuart in Gli anni più belli. Per la migliore attrice protagonista: Giovanna Mezzogiorno in Tornare, Micaela Ramazzotti in Gli anni più belli, Lunetta Savino in Rosa, Lucia Sardo in Picciridda, Jasmine Trinca in La dea fortuna.
Oltre le due cinquine sui migliori attori/attrici non protagonisti, ci sono le due cinquine sui migliori attori protagonisti nei film commedia.
Per il Miglior Produttore: Marco Belardi – Lotus production e Paolo Del Brocco – Rai Cinema con 3 Marys entertainement per Gli anni più belli. Agostino, Giuseppe, Maria Grazia Saccà – Pepito Produzioni con Rai Cinema in coproduzione con Vision Distribution in associazione con QMI, Amka Films e Rsi RadioTV svizzera per Favolacce. Gli stessi produttori della Pepito Produzioni con Rai cinema, in associazione con Minerva Pictures Group, Evolution People per Hammamet. Attilio De Razza- Tramp Limited, Giampaolo Letta – Medusa per Il primo Natale. Luca Barbareschi – Eliseo Cinema, Paolo Del Brocco – Rai Cinema per L’Ufficiale e la spia. Matteo Garrone – Archimede Film, Paolo Del Brocco – Rai Cinema con Raffaella e Andrea Leone – Leone Film Group per Pinocchio.
Importanti i candidati per il soggetto: Bar Giuseppe di Giulio Base, Buio di Emanuela Rossi, Il grande salto di Daniele Costantini, Il signor diavolo di Pupi, Antonio, Tommaso Avati, L’uomo nel labirinto di Donato Carrisi. E la sceneggiatura: Damiano e Fabio D’Innocenzo per Favolacce, Mario Martone e Ippolita di Majo per Il sindaco del rione Sanità, Gianni Romoli, Silvia Ranfagni e Ferzan Ozpetek per La dea fortuna, Pietro Marcello e Maurizio Braucci per Martin Eden, Umberto Contarello e Sara Mosetti per Tutto il mio folle amore.
Alle nomination per i reparti tecnici: Fotografia, Scenografia, Costumi, Montaggio, Sonoro, Colonna sonora, Miglior canzone originale si è aggiunto un premio speciale per il Miglior casting Director.
Premi già assegnati dal Direttivo Nazionale: il Nastro dell’anno a Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, che premia il regista, i produttori (Carlo Degli Esposti e Nicola Serra per Palomar e Paolo Del Brocco per Rai Cinema), lo straordinario protagonista Elio Germano (con un nastro collettivo per l’intera squadra dei collaboratori tecnici) e il Nastro alla carriera a Toni Servillo. Il Direttivo assegnerà anche alcuni riconoscimenti speciali.
Nella serata di premiazione a Roma a fine giugno/inizi luglio ci sarà l’annuncio di candidature e premi per i Documentari e i Corti D’Argento, quest’anno spostati in avanti nel calendario abituale, a causa del lockdown per il Covid-19.