di Silvia Boccardi
Nel 1976 esce il film Il secondo tragico Fantozzi dove, durante un cineforum aziendale, ascoltiamo la celebre frase secondo me la corazzata Potèmkin è una cagata pazzesca! alla quale seguono 92 minuti di applausi. E’ una trovata geniale.
Il cineforum però è un’iniziativa veramente innovativa introdotta nel ’45 in Italia da un frate belga invitato da don Sturzo, per allestirlo presso l’università cattolica Prodeo (ora LUISS). Presto trova molti appassionati e si diffonde in ambienti diversi negli anni successivi.
In questi contesti l’unione dell’immagine ( film ) alle parole (dibattito ) consentiva allo spettatore di non subire passivamente il messaggio della pellicola e di imparare a parlare delle immagini, diventando parte attiva in un’arte dal grande significato sociopolitico.
Il cinema non era più soltanto un passatempo.
Oggi il cineforum è quasi scomparso ed è un peccato perché la visione di un film del quale stiamo cercando di farci una nostra opinione, che poi forse comunicheremo a un gruppo, apre la possibilità di stimolare un’attenzione diversa e spesso un piacere diverso.
Qui non si tratta solo di vedere se la pellicola piace o non piace, ma di individuarne le particolarità, le novità, i difetti, e soprattutto negli anni 70, il famoso “messaggio”.
Il film si può godere molto in queste circostanze, ma chi è veramente da invidiare sono i fortunati che riescono a mantenere, nonostante la procedura di analisi tecnica e culturale, quell’ingenua capacità di immedesimarsi e seguire col cuore sospeso ‘come va a finire …’
Brava Silvia, che nostalgia del cineforum! Durante la mia adolescenza a Lucca mi ero iscritta ad un cineforum su Bunuel. La motivazione era al 90 per cento legata ad un ragazzo che mi piaceva e al 10 per cento all’amore per il cinema. In un breve periodo di tempo le percentuali si sarebbero invertite. Penso che nessuno ci impedisca di riproporre oggi dei cineforum con un taglio più moderno. Qualcuno vorrebbe farlo?