In vendita, con la sala di piazza Cavour, l’Atlantic e l’Ambassade. Sul mercato anche il Roma. L’Anec: ” Se apriamo al food ci salviamo”
di Luca Monaco
« Confidiamo nel fatto che le sale in vendita all’asta, pur cambiando proprietà, manterranno la loro funzione. La questione è un’altra, a Roma ci sono 40 cinema chiusi e abbandonati da anni, dei quali nessuno si occupa. Manca una visione di sistema. Il Comune sembra che non abbia alcuna voglia di affrontare l’argomento ». La presidente dell’Associazione esercenti cinema del Lazio ( Anec), Piera Bernaschi, lancia l’allarme sul deficit cittadino di politiche a sostegno del settore. L’esortazione al Campidoglio non è pretestuosa: lunedì 2 febbraio, sul sito astegiudiarie.it è stata pubblicata l’asta di vendita del cinema Roma, in piazza Sonnino, a Trastevere, chiuso dal 2002. La sala da 700 metri quadrati è in vendita a prezzo di base di 2milioni 370mila euro. Non è l’unica. Su disposizione del tribunale civile di Roma, dopo l’avviso di vendita sospeso nel 2018, sono tornati sul mercato gli altri tre cinema di proprietà della Ferrero Cinemas, la società facente capo al presidente della Sampdoria Massimo Ferrero. Insieme all’Adriano, la storica sala in piazza Cavour (del valore stimato di 27milioni di euro) è all’asta anche il multisala Atlantic di via Tuscolana (a poco meno di 11 milioni), l’Ambassade di via degli Agiati della Montagnola ( 2,6 milioni), nel municipio VIII. « Delle cento strutture ancora aperte (300 schermi), molte rischiano di chiudere — avverte Bernaschi —nell’ottobre scorso la Regione Lazio ha approvato il Testo unico del commercio, che permette di destinare il 25 per cento della superficie dei cinema alla somministrazione di alimenti e bevande » . Uno strumento che consentirebbe di allargare l’offerta delle sale e ripianare così le perdite al botteghino. « Ma il Campidoglio —accusa la presidente di Anec — non ha ancora recepito questa norma e non ha mai risposto alle nostre richieste. Basterebbe diramare una circolare ai municipi». All’assessorato al Commercio del Comune rispondono che « in virtù del decreto ministeriale 30 ottobre 1996 i cinema possono somministrare alimenti e bevande esclusivamente agli spettatori». Intanto, negli ultimi cinque anni, in città hanno chiuso 15 sale. Polverizzando decine di posti di lavoro. Se gli addetti del Maestoso, al Tuscolano, non hanno ancora risolto la loro vertenza, l’Holiday di piazza Benedetto Marcello, al Salario, sei anni fa è stato declassato a supermercato. Addio anche al Galaxi di via Pietro Bembo, a Primavalle. La consigliera regionale dem Marta Leonori, osserva: «La Regione è all’avanguardia nel sostegno ma sarebbe necessario che sui territori si investisse per riaprire le sale. Oltre alla diminuzione dell’Irpap, la Regione ha pubblicato un bando per il risparmio energetico e la digitalizzazione dei cinema, i teatri e le librerie. A livello comunale ci dovrebbe essere altrettanto impegno». Sul futuro dell’Ambassade, l’assessore alle Attività produttive del municipio VIII Leslie Capone, auspica «che riapra con tecnologie più moderne, allargando l’offerta ». © RIPRODUZIONE RISERVATA Municipio VIII L’Ambassade di via degli Agiati della Montagnola