N. 7 Cherry Lane, di Yonfan, 2019, in Concorso
di Letizia Piredda
Incuriosisce questo cartone ambientato a Hong Kong, ma immerso nei classici della letteratura europea: Jane Eyre, Il Laureato, Alla ricerca del tempo perduto. La ricostruzione di Hong Kong è eccezionale: riesce a renderne l’atmosfera caotica, con i colori accesi delle insegne, le tipiche verande delle case. Siamo negli anni sessanta, e per un attimo ci sembra estremamente attuale il film con le proteste, all’epoca contro il potere coloniale, che ci rimandano a quelle odierne. Ma c’è uno iato preciso che tiene a distanza i personaggi del film dalle rivolte sociali, immersi come sono nella lentezza tipica della recherche proustiana che permeerà tutto il film. Ci ricorda Il Laureato il triangolo amoroso che si stabilisce tra Fan Ziming , un ragazzo brillante e seducente, la signora Yu, appassionata lettrice di classici e la figlia Meiling.
Il ragazzo subisce subito il fascino della signora Yu, quando la incontra: le discussioni sui classici si intrecciano con la visione dei film con Simon Signoret. Ben presto, però, subirà anche il fascino della figlia che, alla fine, riuscirà a conquistarlo. Intorno si muovono una coppia di vicini, dal passato sospetto, con i loro gatti, e il dolce d’autunno che ogni anno viene portato alla signora Yu. Non manca neanche un risvolto sensuale con uno dei capolavori della letteratura cinese popolare, il Sogno della Camera Rossa.
L’ultimo tocco al quadro d’insieme è stata l’autoironia del regista quando è stato premiato, per la migliore sceneggiatura: dopo quaranta film , di cui c’era sempre qualcosa che non andava, finalmente ne ho fatto uno bene!
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