Venezia in pillole (2)

di Letizia Piredda

Pelikanblut di Katrin Gebbe, 2019, Orizzonti

Il titolo del film Sangue di pellicano, prende spunto dal fatto che la femmina del pellicano, quando nutre i piccoli, prendendo piccoli pezzi di pesce macerati nella sacca della mandibola, sembra quasi che si trafigga il petto per nutrirli. Da qui si é originata una credenza medioevale secondo cui il pellicano é capace di riportare in vita i figli con il suo sangue. Tema del film é la maternitá assoluta. Una madre che ha già una figlia adottiva di nove

anni, ne adotta un’altra di cinque, con un passato traumatico. La bambina presenta un disturbo reattivo dell’attaccamento, é incapace di provare emozioni e ben presto presenta comportamenti violenti che mettono a repentaglio la vita delle persone che la circondano. Non riusciremo mai a immaginare dove potrà arrivare la madre per trovare una soluzione al problema, né riusciamo a trovare una motivazione sensata per la sua scelta. D’altra parte la tendenza all’onnipotenza materna si è mossa sempre e solo in un ambito irrazionale. Ma nel 2019 ci può ancora interessare una scelta simile?

Segue

per leggere Venezia in pillole (3) clicca qui: https://odeon.home.blog/2019/09/03/venezia-in-pillole-3/

Informazioni su Letizia Piredda 198 Articoli
Letizia Piredda ha studiato e vive a Roma, dove si è laureata in Filosofia. Ha frequentato per diversi anni Corsi Monografici di Analisi di Film e più di recente Corsi di Critica Cinematografica presso Sentieri Selvaggi, Longtake e La Critica ritrovata. Ha tenuto Seminari su tematiche di cinema presso l’Università di Perugia. Da 3 anni collabora con il sito Longtake. Ha vinto il Concorso di Critica Cinematografica over30 nell’ambito del Longtake Film Festival 6 Edizione, 2024

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